Il Beato Carlo Acutis, che abbiamo festeggiato il 12 ottobre, amava ripetere: «Tutti nasciamo originali, ma molti muoiono fotocopie… ognuno di noi ha ricevuto dei talenti, ma non tutti ne sono consapevoli».
La preghiera è la chiave, il tesoro che ci permette di scoprire i talenti che il Signore ci ha dato, e così scoprire la bellezza della vita.
Nella vita del cristiano tutto è vissuto come una Grazia, ma questa si può vivere soltanto nel dialogo con Dio, che viene a cercarci in ogni momento. Per questo il cristiano sa che la preghiera è la priorità: dall’inizio della giornata si rivolge al Signore, comprende che ne ha bisogno, ha necessità di rivolgersi a Suo Padre che è nel Cielo, che lo accompagna nel combattimento quotidiano.
Non solo i sacerdoti, le suore, i monaci iniziano la giornata dicendo “Signore apri le mie labbra, e la mia bocca proclami la Tua lode”, ma ogni cristiano è chiamato a farlo, prima di ogni altra cosa! Perché, anche se abbiamo tante preoccupazioni, anzi proprio per questa ragione, abbiamo bisogno di proclamare con le nostre labbra e la nostra vita le grandezze di Dio, annunciare la Sua Misericordia.
Siamo tutti deboli e non sempre è facile accorgerci della bellezza dei doni di Dio: per questo chiediamo – ogni giorno – che Lui ci aiuti, ci apra gli occhi per vedere la strada della vita e avere la forza per prenderla.
Mons. Antonio Interguglielmi
XXIX Domenica Tempo Ordinario