L’arteriopatia periferica e l’amiloidosi – una malattia multisistemica che compromette la funzionalità di vari organi vitali, in particolare reni, cuore, apparato gastrointestinale, fegato, cute, nervi periferici e occhi – sono patologie complesse che rappresentano una significativa morbilità e mortalità tra i pazienti uremici in stadi avanzati di insufficienza renale.
A questo proposito, Giuseppe Bonforte e Hilary Riva dell’Unità di Nefrologia dell’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio (Svizzera), insieme a Olivier Giannini e Brenno Palestra del Dipartimento di Medicina Interna dello stesso Ospedale, hanno redatto e pubblicato sulla rivista “Ozone Therapy” Vol.4 n.2 (2019) un lavoro scientifico intitolato “Treatment with oxygen-ozone therapy in hemodialysis patients” (Trattamento con l’ossigeno ozono terapia nei pazienti emodializzati).
Lo scopo della ricerca, che ha preso in esame 75 pazienti in emodialisi, è quello di studiare gli effetti dell’ozonoterapia tra i pazienti con gravi complicanze sottoposti a dialisi extracorporea.
Dei 75 soggetti osservati, 60 soffrivano di malattia occlusiva arteriosa periferica, 15 presentavano un notevole dolore articolare dovuto alla deposizione di a2-microglobulina, e 23 erano stati sottoposti a precedente amputazione unilaterale di arti inferiori.
I pazienti sono stati trattati con autoemo di ossigeno ozono, infusione sottocutanea di ozono ed esposizione corporea alla miscela di ossigeno ozono mediante insaccamento, come indicato dai protocolli della Società Italiana di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT).
Un questionario è stato presentato ai pazienti all’inizio e alla fine della terapia con ozono per la valutazione individuale dell’efficacia del trattamento.
L’8% dei pazienti ha riportato un esito soggettivo positivo dopo la terapia con ozono.
In molti pazienti è stata ottenuta la guarigione completa delle ulcere ischemiche e una significativa riduzione della percezione del dolore.
L’uso di farmaci analgesici è stato ridotto nel 78% dei pazienti, mentre il 72% ha recuperato un normale ciclo sonno-veglia.
Un miglioramento dell’attività fisica è stato segnalato dal 67% dei soggetti.
Le conclusioni dello studio rendono evidente che l’ozonoterapia migliora la qualità della vita dei pazienti emodializzati riducendo la percezione del dolore osseo e attenuando i segni clinici della malattia vascolare periferica.
Per approfondimenti:
Redazione