La cultura
dell'incontro

Pentecoste

La Pentecoste che conclude il tempo Pasquale annuncia una novità: si festeggia una promessa, un regalo che siamo invitati ad accogliere. Si può finalmente realizzare il desiderio più grande che abbiamo nel cuore: amare. Con Cristo possiamo incominciare ad amare davvero. C’è una possibilità nuova, non tutto è perso; se in noi dimora il Suo Spirito, tutto si può ricreare. 

Questo significa cominciare a vivere nello Spirito, perché l’amore di Gesù non si può comprendere con criteri umani. Lui non si meraviglia dei nostri dubbi, della paura che questo amore possa dimorare in noi. Non sono un ostacolo nemmeno i nostri errori. Gesù, come ha fatto con i suoi apostoli, non solo non ci rimprovera ma ci annuncia qualcosa di completamente inaspettato. 

Tante volte noi stessi abbiamo distrutto i Suoi doni, non siamo stati capaci di apprezzare o custodire le persone che ci aveva donato, come avremmo dovuto fare. Cristo appare oggi nella nostra vita e ci dice “Pace a voi!”, cioè non ti angosciare, non aver paura, non ti ho lasciato solo, sono presente. Con Cristo rinasce la Speranza, quella che sembrava ormai irrimediabilmente persa… invece rinasce! 

Con lo Spirito Santo è possibile ricostruire sulle nostre “rovine”: con Lui possiamo ora perdonare chi ci ha tradito e fatto del male, possiamo accettare l’ingiustizia, i nostri limiti e sofferenze, nella comunione dei Santi possiamo anche ritrovare chi ci ha lasciato, sentendolo vicino a noi. 

Nello Spirito Santo che dona Gesù c’è la possibilità di ricominciare attraverso ciò che il mondo non conosce: la Misericordia. 

Mons. Antonio Interguglielmi

03 giugno 2022 Indietro

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