La cultura
dell'incontro

I falsi miti materialisti

Quello che leggiamo questa domenica nel Vangelo di Luca sembra si stia verificando ai nostri giorni: la perdita di Dio, rifiutare Cristo, espone l’uomo a rivolgersi a qualsiasi dottrina, anche la più confusa e ridicola, alla ricerca disperata di qualcosa che possa dare un senso alla sua vita. 

Per quanto si cerchi di togliere Dio dalla vita dell’uomo, in ognuno di noi rimarrà sempre una sete d’infinito, l’anelito verso qualcosa che vada oltre quello che vediamo e tocchiamo, a riprova che abbiamo un’anima, creata da Dio, che ha un desiderio profondo di infinito, di trovare chi ci ha creato. 

Ecco perché avviene che «Quando l’uomo smette di credere in Dio, finisce per credere a qualsiasi cosa», come diceva profeticamente lo scrittore inglese Gilbert K. Chesterton, molto noto per essere tra l’altro l’autore dei libri gialli che vedono protagonista l’investigatore in tonaca, Padre Brown. 

Ognuno di noi è così, come un figlio che ha bisogno di conoscere chi è suo padre, chi è sua madre, chi gli ha dato la vita. Ma questa ricerca viene oggi combattuta, ridicolizzata, falsificata con i falsi miti materialisti da chi ha interesse a manipolare l’uomo.

Ecco perché oggi il cristianesimo è tanto perseguitato e ogni “dottrina”, anche la più ridicola, soprattutto se dannosa e va contro la Chiesa, viene sostenuta e presentata come “via di verità”: del resto Gesù ci ha predetto nel Vangelo che i cristiani sempre saranno perseguitati. 

Il Signore ci chiama ad avere occhi per riconoscere i “falsi profeti”, gli incantatori di menzogne che ci possono far cadere in queste trappole mortali e che, falsificando la Verità, impediscono che si realizzino i meravigliosi disegni di felicità che Cristo ha per ciascuno di noi.

Mons. Antonio Interguglielmi

XXXIII Domenica Tempo Ordinario

11 novembre 2022 Indietro

Condividi