La cultura
dell'incontro

Gesù, una presenza viva

Se qualcuno oggi ci chiedesse “Chi è per te Gesù?”, anche noi come gli apostoli nel Vangelo di Matteo di questa domenica potremmo essere portati a dare risposte generiche, quelle che ricordiamo del catechismo, forse anche con significati teologici interessanti… ma queste definizioni possiamo leggerle sui libri o ascoltarle in qualche conferenza. 

La domanda è un’altra: “Chi è per te, personalmente, Gesù”. Che rapporto hai con Lui? Hai conosciuto la Sua presenza? Lo cerchi durante il giorno? Pensi a Lui…? Oppure rimane un’idea astratta, una convenzione, una tradizione? Questo non significa conoscere Gesù. Del resto, la domanda stessa di Gesù parte dai fatti concreti della vita degli apostoli, che attraverso la loro vicinanza umana con il Signore possono riconoscere in Lui la divinità. 

Sant’Ilario di Poitiers, vescovo e grande teologo del IV secolo, nel suo commento a questo brano di Matteo sottolinea come l’affermazione della divinità di Cristo deve sempre essere accompagnata dal riconoscimento della Sua vera umanità; solo questa unione garantisce la salvezza, perché attraverso l’umanità di Gesù, identica alla nostra, è trasmessa all’uomo la divinità, la grazia che trasformandolo in figlio di Dio lo salva (Commento a Matteo XVI, 4-8). 

Così oggi possiamo dire con Pietro “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” se lo abbiamo sperimentato concretamente presente nella nostra vita e abbiamo visto che, quando lo abbiamo chiamato, ci siamo affidati a Lui e alla Sua Parola, questo ha dato a noi la certezza che Cristo è vivo, perché abbiamo potuto scoprire la Sua presenza accanto a noi. 

Non un’idea, una filosofia, una costruzione teologica, ma una presenza viva con noi e in noi!

Mons. Antonio Interguglielmi

XXI Tempo Ordinario

25 agosto 2023 Indietro

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