Il prof. Luigi Valdenassi, presidente della
Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT), ha partecipato il 24 giugno scorso alla prima riunione della Commissione interdisciplinare sull’ozonoterapia istituita dall’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Roma (OMCeO), che con i suoi 44mila iscritti è il più grande d’Europa.
Lo abbiamo intervistato e ci ha detto che questa commissione dell’Ordine dei Medici «farà da traino alla “rivoluzione ozono” in Italia e nel mondo». In particolare ha ringraziato il dott. Foad Aodi, membro del Consiglio direttivo dell’OMCeO, che ha promosso la Commissione.
«Il primo obiettivo del nostro lavoro – ha spiegato Valdenassi – è quello di far conoscere l’ozonoterapia al fine di qualificare e specializzare i medici italiani nei vari campi di applicazione di questa risorsa terapeutica. Come SIOOT abbiamo un’esperienza trentennale da cui risulta un’altissima percentuale di risoluzione dei problemi e delle patologie.
Quella dell’OMCeO è la prima Commissione di ozonoterapia istituita da un Ordine dei Medici. Intendiamo tracciare i fondamenti per sviluppare i protocolli, indicare le linee guida e dare un indirizzo comune di tipo clinico e internazionale all’ozonoterapia».
Ma quando e come il prof. Valdenassi ha conosciuto l’ossigeno ozono terapia?
«In qualità di allievo conoscevo e seguivo il prof. Francantonio Bertè, pavese, farmacologo di chiara fama, docente di farmacologia cellulare e molecolare all’Università di Pavia. Poi, in maniera del tutto casuale, ho incontrato il prof. Marianno Franzini che mi ha fatto conoscere l’utilizzo e i benefici dell’ossigeno ozono terapia nella cura di diverse patologie. Frequentando il centro medico di Franzini sono rimasto molto colpito dall’efficacia dei trattamenti.
Da lì è nata la collaborazione fra la SIOOT e l’Università di Pavia. Abbiamo iniziato a tracciare le patologie e stilare i protocolli di cura. Abbiamo attivato un’approfondita ricerca scientifica per capire i meccanismi di azione dell’ozono.
Nello stesso periodo mi occupavo, in particolare, dello studio della farmacocinetica e della farmacodinamica nell’ambito della farmacologia generale con riferimenti alla tossicità. I primi studi che abbiamo compiuto avevano l’obiettivo di verificare la tossicità dell’ozono. Le nostre ricerche hanno evidenziato che non esistono problemi di tossicità nell’impiego dell’ozono, a condizione che venga correttamente praticato nella misura indicata dai protocolli.
Dal 1994 pratico l’ossigeno ozono terapia con ottimi risultati. Tra le prime evidenze c’è la sua fortissima azione antidolorifica e antinfiammatoria. Perché l’ozono non aiuta soltanto a ridurre la sintomatologia dolorosa, ma alimenta un vero e proprio processo di cura: è in grado di agire sull’origine della patologia. Inoltre agisce anche nel rafforzamento del sistema immunitario.
A questo punto ci siamo domandati, come fa l’ozono a fare tutto questo?
Scoprendo i meccanismi di azione, ci siamo resi conto che l’ozono ha un “effetto paradosso”, è cioè un ossidante che sviluppa una reazione antiossidante, ed è un gas instabile che genera processi di bioregolazione, riducendo e disattivando le infiammazioni. E al tempo stesso ristabilisce equilibri alterati. Insomma, è una scoperta.
Da qui abbiamo cominciato a praticarlo su pazienti che soffrivano di patologie complesse. Tra cui un paziente al quale avevano diagnosticato una progressiva perdita di funzionalità degli arti inferiori. Non essendo operabile in quanto portatore di complicanze cardiologiche importanti, era destinato alla sedia a rotelle.
Grazie all’ozonoterapia questa persona cammina regolarmente e non ha subito nessuna delle complicanze che gli erano state diagnosticate. Sono vent’anni che lo curo con l’ozonoterapia. Dopo la prima serie di sedute, ora fa solo dei richiami periodici.
Il suo caso è simile a quello di altri pazienti che ho in cura e che sono affetti da SLA. Attualmente ne sto curando otto e ne ho curati una decina negli anni passati.
A tutti i pazienti affetti da SLA ho somministrato l’ozono in via sistemica e abbiamo notato miglioramenti immediatamente riscontrabili sia per l’aspetto respiratorio che per quello motorio. Non possono recuperare quello che hanno perso, ma a livello respiratorio stanno molto meglio.
È altrettanto sorprendente l’efficacia che si riscontra nel trattamento della fibromialgia e della sindrome da stanchezza cronica. In queste patologie l’ozono determina una forte risposta dell’organismo grazie alla sua attività antiossidante.
Altrettanto importante l’attività che l’ozono svolge nella cura delle patologie discali. A questo proposito curiamo diversi calciatori delle due squadre di Genova e atleti di altre discipline.
Attualmente sto curando anche delle persone affette da artrite reumatoide. Grazie all’ozonoterapia, sono riuscito a ridurre l’uso di farmaci che hanno effetti secondari pesanti».
INFO:
Il prof. Luigi Valdenassi riceve a Genova e Casale Monferrato.
Recapito Genova: Corso Magenta 31 - Tel. 010 2513187
Recapito Casale Monferrato: Via Padre Pio 13 - Tel. 0142 454085
Intervista a cura di Antonio Gaspari