Seguendo Gesù, vedendo i miracoli che faceva, gli apostoli e le folle che lo seguivano avranno pensato che finalmente fosse arrivato il momento di vedere realizzato il loro progetto di riscatto, che potevano contare su di Lui per la loro affermazione, per ottenere giustizia.
E invece… dopo la Cena vissuta insieme improvvisamente tutto crolla, c’è il venerdì della Passione di Gesù. Finito il tempo dei miracoli, delle folle che acclamano. Gli apostoli sono presi da un senso di vuoto, vivono la delusione di una promessa non mantenuta, sono schiacciati da un senso di smarrimento e di paura.
Gli stessi sentimenti che possiamo sperimentare anche noi nella nostra vita quando manca l’esperienza della Resurrezione, se non abbiamo scoperto che esiste una realtà diversa da quella dei nostri progetti e delle nostre idee di felicità, progetti che poi, anche quando si realizzano, alla fine ci deludono.
Tutto cambia quando, come le donne che vanno al sepolcro, incontriamo Cristo Risorto, quando da questo incontro scopriamo che esiste qualcosa di molto più bello e profondo nella vita, un dono che possiamo ricevere già in questa notte della Veglia Pasquale, accogliendo lo Spirito di Cristo Risorto.
Si apre il Cielo, la delusione diventa stupore e gioia, si ripete anche per noi l’esperienza delle donne che vanno piangendo al sepolcro, pensando di trovare un morto e invece incontrano Cristo Risorto.
Non siamo destinati al fallimento e al non senso, né a rimanere senza Speranza: Cristo è venuto per salvarci da tutto questo, ci ha conquistato la vita Eterna! Già adesso, nella nostra realtà, proprio in quello che stiamo vivendo.
Mons. Antonio Interguglielmi